Il Sole e l'Uomo

 

Gli effetti Sole-Terra associati ai brillamenti sono oggetto di attente osservazioni per cercare di mettere a punto dei metodi attendibili di previsione. Le variazioni del campo geomagnetico e l'aumento della radiazione solare ultravioletta modificano infatti il sistema di correnti elettriche ionosferiche e la densità elettronica, mentre l'aumento del flussi di particelle solari catturate da campo geomagnetico da origine ad aurore polari con maggior frequenza. Tutto ciò ha pesanti ripercussioni sulla propagazione delle radioonde via ionosfera che vede modificato il suo potere di riflessione, per cui se in condizioni normali è possibile effettuare un collegamento in onde corte tra l'Europa e l'America, in seguito a un bri1lento intenso la ionosfera diviene improvvisamente "trasparente" e l'onda radio: non più riflessa, 1'attraversa e si perde nello spazio, determinando una interruzione delle telecomunicazioni intercontinentali. Anche le comunicazioni via satellite, che avvengono a frequenze elevatissime e per via diretta proprio per evitare questi problemi, non sono completamente immuni da disturbi, poiché per effetto dell'aumentata irradiazione elettromagnetica e corpuscolare l'atmosfera terrestre si espande verso l'esterno e diviene irregolarmente disomogenea in densità e ionizzazione, comportandosi come una lente a indice di rifrazione variabile che provoca un effetto di scintillazione nella banda radio che degrada il segnale.

Le missioni spaziali

L'espansione dell'atmosfera determina anche un aumento di densità alla quota dei satelliti in orbite basse, compromettendo la loro permanenza nello spazio. Ad una densità maggiore infatti corrisponde un attrito maggiore che destabilizza il satellite facendolo perdere quota fino a farlo precipitare sulla Terra secondo una traiettoria a spirale, se il veicolo spaziale non è in grado d riportarsi all'altitudine originaria con i propri motori. L'intenso bombardamento corpuscolare in condizioni di forte attività solare può inoltre danneggiare le delicate apparecchiature elettroniche dei satelliti. Essendo altamente nocivo per gli organismi viventi, questo fattore condiziona anche le attività extraveicolari di equipaggi umani come ad esempio quelli dello Space Shuttle. Poiché è impossibile realizzare una protezione sufficientemente sicura per gli astronauti il flusso e l'energia delle particelle sono troppo elevati - non solo la tuta, ma neanche le pareti del veicolo spaziale costituiscono uno schermo totale in condizioni di particolare attività - tutte le missioni spaziai devono essere pianificate in modo da garantirne l'incolumità.

La meteorologia e l'elettricità

Anche se i meccanismi sono così complessi da rendere molto difficile una conferma sperimentale, si può ipotizzare un'influenza dell'attività solare sulla meteorologia terrestre. Infatti, le particelle del vento solare danno origine ad un sistema di intense correnti elettriche nella ionosfera a circa 100 km di altitudine chiamato elettrogetto aurorale che è in grado di modificare la circolazione atmosferica grazie alla forza indotta dal campo geomagnetico. Inoltre, brillamenti maggiori accelerano particelle molto energetiche che possono penetrare direttamente in profondità nell'atmosfera producendo una forte ionizzazione forse una modificazione della conduttività elettrica delle nubi creando una situazione favorevole al verificarsi di piogge e temporali. Meglio definito è i meccanismo di riscaldamento globale dell'atmosfera ad opera della radiazione ultravioletta e in misura minore, del bombardamento corpuscolare; le misure da satellite hanno infatti evidenziato come il flusso d'energia solare subisca un lieve incremento al massimo di attività. È molto più difficile invece capire se esiste una connessione diretta del l'attività solare con il clima a li vello del suolo, perché nella bassa atmosfera intervengono de processi locali di circolazione riscaldamento che si sovrappongono e mascherano la possibile influenza solare. Un dato certo e che nel corso del "minimo di Maunder", un periodo di 70 anni (dal 1645 al 1715) durante il quale è stata osservata un'assenza pressoché totale di macchie solari, gli inverni furono particolarmente rigidi. Siccome però da allora il fenomeno non si è più ripetuto, mancano le misure che saremmo in grado di effettuare oggi per ottenere una conferma. Gli effetti più noti di un'intensa attività solare sono però le interruzioni elettriche. Il fenomeno si verifica quando le variabili correnti elettriche ionosferiche inducono dei campi elettrici a livello della superficie terrestre, che interessano particolarmente i lunghi conduttori come le linee elettriche ad alta tensione, le linee telefoniche e gli oleodotti, causando sovraccarichi e dissipazione di energia dannosi per la loro integrità. Per esempio, le interruzioni nell'erogazione della corrente elettrica avvenute a New York nel maggio del 1969, nell'agosto del 1972 e nell'aprile del 1981 si verificarono in corrispondenza a brillamenti solari molto energetici. È importante perciò tentare di fornire delle previsioni sul verificarsi dei brillamenti. A tale scopo esiste una rete osservativa mondiale di strumenti a Terra e nello spazio per l'osservazione del Sole durante tutto l'arco delle 24 ore. Nonostante però l'elevato grado di sofisticazione raggiunto dai modelli che si avvalgono anche di tecniche basate sull'intelligenza artificiale, è sempre piuttosto difficile prevedere il "tempo solare", proprio come accade per il "tempo terrestre", perché le variabili in gioco sono in numero veramente troppo elevato e non conosciamo ancora bene tutti i legami che le caratterizzano.

 

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